mercoledì 4 luglio 2012
Ricordo
Con lei aveva un legame morboso, un rapporto malato. L'aspettava da anni, senza perchè, in remissione, completa, come la storia che consumava in assenza di godimento, un accoppiamento deciso senza scegliersi, naturale.
Era una decina d'anni che non la sentiva e questa distanza gli restituiva equilibrio e benessere, un toccasana che palpava da lontano. Quando riapparve fu una spiazzata, travolgente e feroce, nessun presentimento, tutto nuovo, ancora da vivere, un'affezione così importante da costringere a dedicarle gran parte del tempo a letto, febbricitante, a scrutarsi, odiarsi ed amarsi per quel poco che si ha, a dedicarle quello che le aveva già sottratto coi ricordi, ad attendere un'età che non poteva chiedere.
Poi, a bruciapelo, se ne andava. Lui indugiava ancora un pò fino a constatarne la scomparsa, presunta, un colpo apoplettico al corpo abbandonato, a sè stesso, lasciando nei postumi le tracce da seppellire, per poco perchè sarebbe tornata, per sempre e l'avrebbe esortata, arreso, ad una convivenza più civile.