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Café du dome, André Kértész, Parigi, 1928
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E quegli amori un po' così, tenuti al
riparo sotto alla cenere per non lasciarli bruciare dai pettegolezzi
della gente, pura polvere negli occhi, lontano dal borbottìo dei
rami secchi, crepitìo di anime, altri che fanno scintille, chi
scoppietta come fosse in guerra, chi si spegne anche quando è
riattizzato ostinatamente, quelli che fanno fumo per umidità, altri
che incantano la vista mentre si abbracciano in un ballo, quelli che
hanno bisogno di una mano per rimanere accesi, carezze, e altri,
pericolosi che ardono sotto vampate di passione, tutto, come dire: al
fuoco!