Come il ladro deluso
dal possesso del bene non suo
come
l'avaro
a
cui fu rubato il suo bene
la
bocca arida, guardo
il
vuoto della tua partenza.
Tu
vai lontano
ed io scateno dietro di te la muta
degli
ansanti segugi
Ti
raggiunge
dovunque l'esercito implorante
Ascolta:
in mezzo al cielo
angeli dissennati
senza ritegno
gridano il tuo nome
Se
hai premuto nel sogno
la mano contro il mio petto
una
orgogliosa cavalla
s'impenna
vuole liberare strade
e
sterminate pasture
Io
sono in te
come il caro odore del corpo
come l'umore
dell'occhio
e la dolce saliva.
Io
sono dentro di te
nel misterioso modo
che la vita è
disciolta nel sangue
e mescolata al respiro
Già
lo strazio presente alto ululava
nell'aria morta. Tra le
nostre rare
piane parole ancora dolci il mugghio
saliva
a tratti lacerato e roco
Alti
rossi e deserti erano i muri:
si scannavano bestie oltre quel
muro.
Perdonami se spesso al tuo silenzio non so risponder che col mio silenzio. Vedo trascorrer come un triste fiume il tuo dolore, e simile mi faccio a te, muta corrente, e ti accompagno lungo il tuo stanco, affaticato andare.