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venerdì 19 settembre 2014

Luigi Pintor

  • Mal sopporto chi si ammazza pregando e prega ammazzando, chi maneggia libri sacri e carri armati a pari titolo, chi confonde salmi e missili, chi si ricorda di santificare le feste ma non trascura di moltiplicare i sepolcri.
  • Quid est veritas? Questa domanda latina rivolta dal governatore della giudea all'uomo di nazaret trova risposta nell'anagramma est vir qui adest. Ma l'anagramma è un gioco e comunque il latino non si usa più. Vuol dire che la verità è chi ti sta di fronte? È nel tuo specchio? Ma nessuno conosce l'essenza degli specchi e nessuno penetra il loro segreto tranne alice nel paese delle meraviglie.
  • Gioia e dolore sono due parole antiche che avevano una qualità ma l'hanno perduta. Crescita e sviluppo sono due parole (anzi una) che non avevano qualità ma che ora esauriscono il vocabolario. La società moderna è come un individuo che ha per modello l'obesità.
  • La commozione si impadronisce di grandi folle quando non costa nulla, non implica responsabilità ed è priva di conseguenze.
  • La politica è un surrogato scadente, una tecnica dedita a svilire le idealità che la nutrono, lontanissima da chi vi ripone fiducia. Eppure era il sale della terra e non si capisce se sia cambiato il sale o sia cambiata la terra.
  • Questo meccanismo evolutivo della specie dalle origini all'estinzione non è stato deciso da nessuno né in cielo né in terra. È autopropulsivo e si alimenta da sé come una metastasi. È autodistruttivo e avrà termine per indigestione.
  • Si dice timor di Dio ma non si dice timor della Ragione.
  • Totalitarismo e democrazia sono due parole senza qualità. Avrebbero bisogno di molti aggettivi per l'appunto qualificativi. Un dispotismo può essere illuminato e una democrazia putrefatta e non è semplice districarsi tra queste antinomie. Un animalista esperto, o anche Esopo, potrebbe dire che la differenza tra queste due forme del potere sta nel fatto che la prima ti chiude in una gabbia con fitte sbarre come i felini allo zoo mentre la seconda ti confina in un recinto arioso dove puoi passeggiare come i cammelli e le giraffe. È anche questa una privazione della libertà ma è molto più intelligente e chi la subisce neppure se ne accorge.
  • L'azione politica e la speculazione intellettuale sono parassitarie allo stesso modo. Quest'ultima esige abiti severi e cervelli attrezzati, la prima si può fare anche a lume di naso e in maniche di camicia, ma entrambe vanno a rimorchio degli eventi. Stanno accovacciate su un ramo di dove adocchiano i lombrichi di passaggio per afferrarli e digerirli. Quindi tornano ad appollaiarsi sul ramo per ricominciare da capo.
  • La mia generazione ha dei pregiudizi. Non mi piacciono le parole, i riti, gli usi e costumi che sono tornati di moda. Non mi piace che la festa della repubblica sia militaresca tanto più che anche la guerra è tornata di moda (invero lo è sempre stata e nell'ultima versione della bibbia c'è ancora il dio degli eserciti). Ammetto a mala pena il casco dei motorini figuriamoci l'elmo di scipio. Ma non si vive di pregiudizi.