Pagine

lunedì 6 ottobre 2014

Edoardo Sanguineti

il nostro “noi”, se con me lo analizzi, per questa vera vera che ci lega, rigonfia
come un “o” (che al centro, è un cerchio), ci dice inseparabili e confusi: (dal cuore
della lavabiancheria, non è un caso, dopo un provocatorio ritiro, di corsa ti è risorta,
molto tua, molto tonda):
e l’ “n” mi sei tu, evidentemente, ancorchè stilizzata (e consonante),
come una tana accogliente: (come semplificata, tutta una cava cava): rimane
solo, in fondo, questo “i” minuto, ancora, già in te intruso, protruso, con il suo punto
in testa, craniomorfo, quasi in segno di festa:
(appena mi allontano, dice un “no” netto,
e disperato, il “noi”): (e a specchio, poi, in te riflette l’ “io”, che tu sostieni):
(a stento accetto, tanto ci è perfetto, il “noi in o”, nostro anagramma e dramma):



se mi stacco da te, mi strappo tutto:
ma il mio meglio (o il mio peggio)
ti rimane attaccato, appiccicoso, come un miele, una colla, un olio denso:
ritorno in me, quando ritorno in te: (e mi ritrovo i pollici e i polmoni):
tra poco atterro a Madrid:
(in coda qui all’aereo, selezionati miei connazionali,
gente d’affari, dicono numeri e numeri, mentre bevono e fumano, eccitati,
agitatamente ridendo):
vivo ancora per te, se vivo ancora:
da Corollario 1992-1996



piangi piangi, che ti compero una lunga spada blu di plastica, un frigorifero
Bosch in miniatura, un salvadanaio di terracotta, un quaderno
con tredici righe, un’azione della Montecatini:
piangi piangi, che ti compero
5una piccola maschera antigas, un flacone di sciroppo ricostituente,
un robot, un catechismo con illustrazioni a colori, una carta geografica
con bandiere vittoriose:
piangi piangi, che ti compero un grosso capidoglio
di gomma piuma, un albero di Natale, un pirata con una gamba
10di legno, un coltello a serramanico, una bella scheggia di una bella
bomba a mano:
piangi piangi, che ti compero tanti francobollidell’Algeria francese, tanti succhi di frutta, tante teste di legno,
tante teste di moro, tante teste di morto:
oh ridi ridi, che ti compero
un fratellino: che così tu lo chiami per nome: che così tu lo chiami
Michele:



Vivendo per capire perché vivo, / scrivo anche per capire perché scrivo: / e vivo per capire perché scrivo, / e scrivo per capire perché vivo. EDOARDO SANGUINETI, Il gatto lupesco