<...tra
poco pioverà>
<
A me del tempo non me ne frega niente. Se piove esco ad occhi stretti
per l'acqua, se c'è il sole tengo gli occhi contratti per la luce>.
Stessa
angolazione, medesimo punto di vista, sottile quanto una fessura
d'aspetto a feritoia. Uno scambio di idee avvenuto da anni con
fabulazione intervallato da caffè, una pausa di parole risucchiate
per passatempo a lenta tostatura, arabica, di scrittura inversa, fino
a sinistra della deriva del cuore, seme di carte false. Parole
convinte, già arrese, a cascata come una pietra, a carico, pendente,
a coprire una macchia della pelle, per tra mutare un'ombra in un
In-estetismo, un'alterazione linguistica di gusto, cromatica
d'armonia e di gradazione a tinte forti. A differenza dei cani, gli
umani possono percepire il mondo da un globo oculare per mezzo di un
arcobaleno al fine di riparare all'assenza di colore della voce,
giudizio eloquente di comprensioni in bianco o nero. Bestie regalate
relegandole al silenzio, una pace che non lega, autistica, di parola
come termine. Come dirsi "ti amo" da soli, mentendosi,
realmente, un poco di Più, in confronto ad una voce che
sfigura una croce