Pagine

sabato 14 aprile 2012

P.s.

Le scriveva sempre, su qualsiasi pezzo di carta, infischiandosene della fattura, badando solo al contenuto forse perchè chi li riceveva non porgeva attenzione ai particolari. Quei frammenti di carta sembravano bigliettini per suggerimenti ad una verifica o augurali, di buon auspicio, tipo quelli all'interno dei cioccolatini. Glieli recapitava a mano: li inseriva in una cassetta cementata nel muro compiendo lo sforzo di piegarsi su se stesso come se si stesse scusando. Si inginocchiava in una posizione simile ad un credente dinnanzi ad un'entità eterea che risalta le colpe dei peccati. Pareva cosa strana che fosse ubicata ad un'altezza così poco ragguardevole per distinguerla dalle altre onde evitare che chiunque la omaggiasse di pensieri. Gli altri, per arrivare a quelle desiderate, dovevano arrangiarsi in mille modi a volte anche con le scale. Questa invece sembrava più devozione terra a terra.
Nella fessura si potevano scorgere tutti i fogli consegnati, probabilmente era possibile stilarne anche un inventario. Erano lì, inviolati, come se da solo si fosse scritto una centinaio di lettere ed avesse poi commissionato  una raccomandata con ricevuta di ritorno al suo stesso indirizzo lasciandole integre. Qualora ci fossero stati dei reclami sui suoi atipici comportamenti avrebbe potuto impugnare le sue stesse parole. Si poteva immaginare che di là da quel foro ci fosse uno di quei contenitori a scomparsa per l'immondizia che nelle città del nord andavano tanto di moda.
Con la bella stagione le sue visite aumentavano. Ogni tanto osava portarle anche dei fiori freschi che rimpiazzavano quelli della stagione fredda che avevano già raccolto tutte le avversità. Quelli recisi sembravano più veri, pensava.
A metà dell'autunno ricorreva la festa di quelle poste che per l'occasione facevano sciopero. Nessuno recapitava più lettere. L'azienda, nell'arco di una settimana, poneva al di fuori di ogni cassetta, ringraziamenti pubblici con il nome degli affezionati e cari saluti. Se il vento si alzava li sparpagliava disordinatamente in qua ed in là come maxi coriandoli in bianco e nero ma quelli in basso, solitamente, li risparmiava.