Apriva lentamente il "guardaroba", per non scardinarne la struttura, osservante di suppliche, in legno massello, quello più forte e vecchio ricavato dal tronco, mutilato di guerra, una lotta tra stati, d'animo fino a perdersi. Scuro battente da essere una macchia gigante in quella stanza a saracinesca sull'armonia del benessere, filosofia da mettere a norma, valvola di sfogo, una cateratta a chiusa sulla vista, così insensatamente pesante per custodire delle esili uniformi. Li passava col dito in rassegna ad uno ad uno, nessuno le andava bene, larghe come vocali senza ostacoli ad articolarle nel palato, strette, troppo intime nei punti deboli, come una fuga da una morsa di mani che si restringono a pugno, sgualcite come le grinze dei suoi legami. Col sesso non si sentiva all'altezza dimenticando che da sdraiati le misure si annullano e si eleva solo il piacere.
Lì davanti alcuni oppressivi per riscaldarsi, altri sottili per ammalarsi, certuni storici che sprigionavano un sapore canforato, con taluni non sapeva tenere le mani, a posto, li toccava, trame da palpare. Nella seta un pregiato organico, nel lino l'inadeguatezza di freddezza che oramai non le si confaceva più, nella lana un groviglio di storie che raccontava sua nonna nell'arte di intrecciarle abilmente che la faceva venire ai ferri corti col suo passato per non aver prestato orecchio a quell'ipoacusia rovesciata.
E adesso ritornava, un refrain.
Ecco ci risiamo ( anzi ci risono). Da qui doveva partire la storia di alcuni che vivevano a stenti, altri che non si facevano trovare per non finire in un canile. Il popolo dei vecchi da adottare, con le carte già fatte, tutta la burocrazia che li sconforta, l'isolamento, la solitudine, il vizio di parlare da soli dopo una vita passata in due a farsi ombra, sagome di cartone da rifilare, che aspettano impazienti una chiamata per uscire, andare a cena o al cinema, diventando quasi un lavoro, cercano più che mai il corteggiamento e quando è diradato si adirano fino a buttare giù il telefono per incomprensione.
E l'analogia tra gli anziani ed il guardaroba pieno di vestiti, quelli freddi, pesanti, sottili, tarlati, da ripiegare con cura, da conservare ognuno con i suoi odori, etc...
Il titolo doveva essere la chiusa ( in genere mi viene solo quella)
Sono un pò di fretta, magari un giorno quelli lasciati a mezzo li finisco.
Tanto c'ho già il naso grande :-)