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martedì 7 novembre 2017

Nazim Hikmet, Alla vita

Rileggere una poesia e scoprire a 40 anni che ispirò il testo di "sogna ragazzo sogna"


La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell’al di là.
Non avrai altro da fare che vivere.
La vita non é uno scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro, ad esempio, le mani legate,
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla é più bello, più vero della vita.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant’anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia


https://youtu.be/k0ztrb56esI

lunedì 16 ottobre 2017

Affamati di spreco


https://youtu.be/bNuCD3hxAyk

Buche sulle strade e buchi nel welfare


http://gliasinirivista.org/2017/10/le-buche-sulle-strade-buchi-nel-welfare/?utm_content=buffer17c5b&utm_medium=social&utm_source=facebook.com&utm_campaign=buffer

Kurt Vonnegut

https://www.goodreads.com/author/quotes/2778055.Kurt_Vonnegut_Jr_

Aldous Huxley

Nel 1931, quando scrivevo Il mondo nuovo, ero convinto che ci fosse ancora tempo, e parecchio. La società totalmente organizzata, il sistema scientifico delle caste, l'abolizione del libero arbitrio mediante il condizionamento metodico, la soggezione resa accettabile grazie alla felicità indotta chimicamente, a dosi regolari, l'ortodossia martellata in capo alle gente coi corsi notturni di insegnamento ipnopedico: tutte cose a venire, certo, ma non nei tempi miei, e nemmeno nei tempi dei miei nipotini.


Il governo dei manganelli e dei plotoni di esecuzione, della carestia artificiale, dell'imprigionamento in massa e della deportazione di massa, non solo è inumano (nessuno se ne preoccupa più di tanto ai giorni nostri), ma è palesemente inefficiente, e in un'epoca di tecnologia avanzata l'inefficienza è un peccato mortale. Uno Stato totalitario davvero efficiente sarebbe quello in cui l'onnipotente potere esecutivo dei capi politici e il loro corpo manageriale controllano una popolazione di schiavi che non devono essere costretti ad esserlo con la forza perché amano la loro schiavitù. (pp. 220-221)

Su alcune tecniche di manipolazione

http://www.ereticamente.net/2017/10/su-alcune-tecniche-di-manipolazione-psicologica-antonio-filippini.html