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lunedì 26 dicembre 2011

sabato 24 dicembre 2011

venerdì 23 dicembre 2011

Café du dome, André Kértész, Parigi, 1928
 E quegli amori un po' così, tenuti al riparo sotto alla cenere per non lasciarli bruciare dai pettegolezzi della gente, pura polvere negli occhi, lontano dal borbottìo dei rami secchi, crepitìo di anime, altri che fanno scintille, chi scoppietta come fosse in guerra, chi si spegne anche quando è riattizzato ostinatamente, quelli che fanno fumo per umidità, altri che incantano la vista mentre si abbracciano in un ballo, quelli che hanno bisogno di una mano per rimanere accesi, carezze, e altri, pericolosi che ardono sotto vampate di passione, tutto, come dire: al fuoco!

Politici sotto sorveglianza


http://www.luzinterruptus.com/?p=880

Above and below. Un video sulla città di Manila

http://vimeo.com/33735037

Reuters: best photos of the year 2011

http://blogs.reuters.com/fullfocus/2011/11/21/best-photos-of-the-year-2011#a=1

giovedì 22 dicembre 2011

" La piccola morte"

Resistenti agli umori, attaccamenti infantili, ronzano sempre per quelli più sensibili, anche quando non si avvertono, e si avventano, noiosamente indisciplinati, col caldo che lega o ad una nuova ferita, bloccandoti le ali per non fargli male. Poi col freddo, "mano a mano" "perdono quota", alcuni in letargo, altri forse un decesso...ma è una grande famiglia. Il gelo rlesina le energie, per cui " zitti e mosca!"

mercoledì 21 dicembre 2011

Christmastime ♫ ♬ ♪
and the giving' is easy ♩ ♭ ♪

giovedì 15 dicembre 2011

Anch'io sono per il sesso sicuro. Quello infallibile.

S-offrire





Chiuso per ferie


A caval donato non si guarda in bocca

Per Natale fate regali di spessore ai vostri conoscenti : donate loro una bietta da inserire direttamente in bocca ed almeno per un giorno regnerà il silenzio :D.
Da gennaio tutti i pagamenti saranno tracciati...così potranno verificare subito quando mi sta per prendere un infarto ogni volta che metterò mano al portafogli

mercoledì 14 dicembre 2011

...on


Isa Leshko: Elderly animals

http://isaleshko.com/Portfolio.cfm?nK=13552

Allan I Teger : Bodyscapes!











Rafael Gomez Barros


http://www.restorationhardware.com/catalog/category/products.jsp?link=RichardsTrunks&categoryId=cat1653014

No?

C'è una tendenza dilagante nell'esporsi ad aggiungere alla fine di ogni frase una negazione interrogativa o forse esortativa o decorativa o quello che credevo pleonastica e comune. Ma no, lo fanno anche i giornalisti. E allora non so, bisogna fermarli per il loro bene, cosa devono fare? Negare quello che hanno appena asserito? Accattivarsi la simpatia per non essere confutati, confermandosi da soli? Inglobarci nei loro viaggi mentali? O è la paura dell'abbandono? Mi fanno venire qualche dubbio, sarebbe più confortante se anzichè un no, dicessero un non so. Ecco sì, positivo

martedì 13 dicembre 2011

Prenditi il tuo tempo e lasciami i miei spazi


Il trattamento di fine lavoro è privo di petting
Ho una guida troppo confidenziale. Le dò del tu-tu
Era talmente disorientato che trovava solo da dire
Mi sa che soffro di depressione post-parto. Ho chiamato il mio psichiatra per spiegargli quest'ansia nel posticipare la partenza per le vacanze e lui, tutto piccato, mi ha detto che devo smetterla di partorire stronzate
Ho provato ad essere flessibile ma non ho un carattere di ferro

Semiotica

Certi gesti sono dettati dal cuore.
Un peccato non conoscere il linguaggio dei segni

Sicurezza

Il ritorno di fiamma in amore non è mai incendiario
mi iscriverei ad un corso di sala baciata se non temessi di prendermi la mononucleosi

Analisi logica

Ci sono periodi significativi nella vita di un uomo.
A volte, però, la sintassi è sbagliata

I perchè della vita

Prove... ma mi sto già divertendo un mucchio con questo programma













venerdì 9 dicembre 2011

Inattività

Adesso mi dici che tra un pò è Natale
con quel tono come se non ci fosse più nulla da mangiare
un leggero candore
che rivela tutto il malumore
giri i capelli nervosamente tra le dita
come facevi con gli angoli del cuscino
su cui lasciavi i più fini
che si ribellavano al risveglio del mattino
Ci manca solo che festeggiamo in silenzio un nuovo amore
che ha ritrovato in te un cuoio di diverso clamore
tra un compleanno, un anniversario, il nuovo anno
ogni giorno, per regalo, una dolce epifania

mini man animalism

L'autobus era in ritardo, cronico, come i reumatismi che le bollavano le mani mentre dalla pensilina pazientava senza attesa una corsa di trasporto. Nella borsa rinvenuta dalla stagione precedente cercava il ticket di viaggio esentato dalla buona salute quando poc'anzi l'aveva riposto sgualcendolo per una presa di mano alquanto salata e con gli arti maldestramente aperti a ventaglio incuneava sinistramente il volto nel sacco senza percepirne aria. Una gamma di cose sterili filtrava dal sole che riacutivazza un dolore nella memoria asettica, la naftalina racchiudeva i sapori e liberava tarme di una cronaca infestata dal tempo. Uno scontrino datato riportava l'episodio senza precisa ricollocazione di una cena al ristorante, una delle tante dimostrazioni pratiche di digiuno flaubertiano sentimentale senza educazione. Privo di dialogo, ricorrenze, scambi, il bene più privato era l'affetto. Masticava a lungo ogni parola per non lasciar nessun boccone sospeso, alla stregua di una gomma che rimbalza tra i denti come un muro, lei macinava e gli altri non digerivano, assumendo un aspetto di sensibilità trattata in un'opera di imbarazzo di stomaco a chi di fegato ne era sprovvisto. Una congestione senza rimedio per un disturbo costante: il freddo. Cosa ci faceva lì in mezzo? Una corrente continua percepita solo per un black out totale, nero come lo sciopero dei mezzi, pubblici come i sentimenti che increspano la fronte nella parte alta piegata senza sdegno a terra, dopo che è atterrata ed è rimasta ferma. La serrata era finita, i movimenti riprendevano, un tram spuntava e lo spasimo consolidato le fecero stendere apertamente la mano per chiamare una fermata, come un saluto involontario per segnalare la propria posizione

marcondiro ndiro ndello

Certe sere non passano più, come il sapore amaro della pillola dopo aver spento la tv, più un rimpianto per la memoria, il più forte tra i disturbi che non annebbia nulla nemmeno le fantasie giovanili e che annota giornalmente una prescrizione che, in verità sa, non lo sarà giammai. Le stoviglie ammassate svuotate di sera nell'esofago dagli avanzi del giorno, un piatto sempre freddo, senza compagnia, un saluto ai santi, gli ultimi familiari composti, sotto perniciose bustine di plastica, eretti, da seduti in comode poltrone, contro vasi di ceramica, dote di un viaggio che ancora non si è consumato. Uno strappo al calendario, prima di arrestare la luce, contando con le dita e con apprensione quanto manca a ritirare la pensione. Su, per le scale, di marmo come i suoi riflessi, col corpo rivolto all'altezza come quando le scende, calore cardiaco di protezione, un ballatoio, di pensieri miasmatici, collega la stanza al resto dell'abitazione, un'alcova che non ripara dai pertugi della notte, tinti sulla pelle e mai estinti dalla mente, più feroci del giorno perchè al buio fanno perdere il sonno. Come una cane da caccia che corre sempre senza mai arrivare tra le glorie del padrone, le fatiche pesavano più supina che china, come una macchia d'inchiostro tra i lividi. La sveglia accanto, un diapason alle preoccupazioni, una bottiglia d'acqua per fiori che non appasiscono più, senza linfa e senza luce, ed un gatto stropicciato come una cortina di écru, spogliandosi dagli indumenti, si vestiva dalla veglia. E l'alba arrivava con lentezza tra gli scuri dei suoi occhi slavati, accolta da un mezzo sorriso su labbre impomiciate da un rossetto elicriso. 

mercoledì 7 dicembre 2011

Le coperte sono da "ricambiare" prima che arrivi il temporale

Faceva freddo quella notte ma era solo per il buio.
Svegliandosi di soprassalto credette di continuare, con la speranza di tacere, un sogno: erano entrati i ladri, una visita a domicilio. Rimase a sedere ascoltando l'ambiente, familiare a prescindere, e pensò che sia i sogni che gli incubi sono abitati da persone care come pure da sconosciuti ma con significato spesso invertito ai primi: desideri. Lo diceva anche un ritornello infantile che faceva capolino tra i suoi pensieri.
Dalla finestra non si vedeva nulla, una spessa nebbia, fitta gratuitamente, ricalcava le sfumature dell'esterno e per adattamento una coltre riscaldata dimorava tra i timori, imbottita di confusione.
L'insicurezza traspirava dal posto vuoto accanto e cercando gli odori conosciuti addomesticava e (e)marginava le perplessità, un cuscino d'appoggio ai ricordi, altre spalle, che si stringono.
Un rumore noto, una chiave d'ingresso fecero riprendere fiato.
"Chiudi bene, ho immaginato che ci fossero i ladri, solo un presentimento".
I nervi si distesero per conforto e accecata dalla realtà continuò a sognare ad occhi aperti
http://www.dreamsofyourlife.com/#

venerdì 2 dicembre 2011

Homme-chien

Le son est dans sa voix
La race est humaine par distinction
Le fruit du lien comme possession.
Ce sont les jeux dont il ne se rappelle plus

"La loi c'est moi"
Liberté, égalité, fraternité

Alberto Moravia e Arancio. Priscilla Rattazzi

Gianni Agnelli e Dyed eyes. Priscilla Rattazzi

Isaac Mizrahi e Harry. Priscilla Rattazzi.

Diandra Douglas e Winddrifter. Priscilla Rattazzi

Diane Von Furstenberg e Daisy. Priscilla Rattazzi



Le bon est un autre choix
La grâce humaine est extinction
le bruit d'un chien comme obsession
Ce sont les yeux qui l'appelle toujours

Le roi c'et moi
Enchâiné, diversité, inimité


Charlotte Dumas

Charlotte Dumas

Charlotte Dumas

Charlotte Dumas

giovedì 1 dicembre 2011

Uomo - cane


Negli occhi l'errore dei suoi gesti
fatti di orgoglio mortale, segni di dita
fio per distruzione, dolore come deduzione.
L'effetto è un dato di compassione,
arma in difesa: la carne


Il bene stesso uccide


Elliott Erwitt


Elliott Erwitt







Negli occhi l'orrore dei suoi resti
atti di cordoglio morale, degni di vita
fido per distrazione, calore come dedizione.
Affetto, dato di passione,
ama indifeso: il cane

Il bene spesso uccide



John Gay

John Gay, 1960

Traer Scott


martedì 29 novembre 2011

Risentiamoci


Arrivare oltre i 30 anni e “scoprirsi” sordi: una di quelle cose che può cambiarti la vita. Ne ho impiegata una per capirlo, a chiedermi cosa non andasse, perchè non rispondevo a domande “previste”, quelle da toglierti i sensi: era solo un processo acquisito, senza interessi.
Non ci sento, è questione di gusto. Intuito per merito di mia sorella, perchè dopo mesi ho ricominciato a pensare ad una scena in ufficio mentre da una scrivania a tutti i presenti dico, senza contestualizzarlo qui, e con un astio che non mostro siamo tutti figli unici, dandone una lettura, a mente, di assenza di fratelli che non viene sfogliata ma sfaldata dalla sua magnanimità replicando all'istante con un sorriso sereno Perchè per ogni genitore siamo esclusivi, vero?. Scrollo il capo per asserire sperando che mi cada la testa, e rivolgendola al monito(r) -cristalli, liquidi- che non mi permette di capire cosa fare in pratica. Lasciar precipitare così i discorsi nel vuoto di quello che io avevo dentro, orfani di felicità , a me che è stato dato molto di più di quello che lei sola pensò. E oggi ti rincrocio, in mezzo al traffico, rifletto che nella velocità ci notiamo a vicenda per la stessa auto, ironia della sorte, teutonica disciplina.

La retorica mi ha sempre messo alle corde, come un professore che domanda, bloccandoti: “perchè quel suono è calante?” Parole che stonano in volgarità. Per risposta dovevo orchestrare gli impulsi. E allora, ancora, ricomincio, da più indietro, mica ci arrivo così in alto, se mi fermi sotto la sbarra prima del salto. Prendo la rincorsa, guardatemi sto per esibirmi ma potrei deludervi e già, l'entusiasmo riecheggia nelle interrogazioni sospese in aria, i tuoi occhi fissandomi con sfida fanno rumore ed è una parabola a metà tra la terra ed il cielo. Ed un arco che si incrina sotto alle vibrazioni, asta con incanto.

Anche lui me ne ha sempre fatte troppe. Di cosa non lo so neppure ora. E col tempo continua a lavarmi il viso senza saperlo, un detergente acido che corrode i particolari,un ovale da oggettivare.
Nelle domande c'era la risposta, a vuoto: bisogna rifarsi una vita. Sì, come un lifting, un innesto di tra-pianto cutaneo, doloroso, costoso, fast-oso. Col tempo ho iniziato a pensare, per non aver altro da fare, che le persone credono nei rapporti di prima qualità a letto e temono quelli con la e davanti al di fuori di esso. Col tempo ho pensato che non avrei mai immaginato di dire così spesso grazie.
Sotto pentite spoglie, la postura impettita, inamidata, risparmiava i muscoli stirati, una cicatrice a scalare i punti di una serpentina che si infiamma a succedersi nel tempo, amori che sfavillano e riempiono di porpora gli occhi di chi non guarda più, glitter indecorosi.

Adesso mi fanno osservare che non parlo e poi all'improvviso vomito. Mi tolgono le parole dalla bocca, la verità, con “disinvoltura”.

L'amore è nell'avere:
tempo
interesse
animali
libertà
coscienza
(...)
definizioni.

Come quei rapporti che iniziano e finiscono così: “ Piacere!” “ Piacere mio”. Coito interrotto.

Ok...”Risentiamoci”.



mercoledì 23 novembre 2011

"L'inclinazione" attuale a chiedere mutui per ottenere liquidi, è un altro modo di avere l'acqua alla gola
Davanti ad un'offerta di lavoro oggi non si fa "per viltade il gran rifiuto" ma una raccolta indifferenziata

Inversione


martedì 22 novembre 2011

The burning house

http://theburninghouse.com/

Foto grafia

http://dearphotograph.com/

Fotografia....

http://www.frank-kunert.de/

Sono le piccole cose che fanno la diffidenza

Ieri sera "Unplugged" all'Alighieri si poteva evitare, o almeno dirlo prima per il freddo della lunga fila senza sapere se ci fossero stati i biglietti: quel meccanismo che, nello stringerli in mano, fa già partire entusiasti i più per qualsiasi cosa vedranno. Lo pensavo anch'io mentre mi riscaldavo in uno dei ristoranti che più adoro nell'attesa dell'evento. Se non fosse stato per Mario Lavezzi, Teo Teocoli sarebbe stato quasi sopprimibile ma la maggior parte applaude solo i grandi nomi: inabissato, perso, pieno di sè, alla deriva. Una noia ripetuta per due ore nello stesso teatro che neanche due settimane ha dato vita ad uno dei concerti più emozionanti e straripanti: Vinicio Capossela, in gran forma, senza sosta per tre ore, ora che si è rimesso dal peccato, coi suoi travestimenti ed i suoi racconti onirici, le battute fini, cerebrali: da orgasmo e così vicino.
Poi la settimana scorsa un concerto-racconto di tango argentino. Stasera lui, ben altra cosa  http://www.accademiaperduta.it/teatri/scheda.asp?IDTeatro=21&IDStagione=107&IDSpettacolo=1220 e poi appena finito di corsa ad un altro concerto.
Nel frattempo, ho preso coscienza che non ci sarà nessuno al mondo così contento come me di festeggiare capodanno quest'anno: finalmente non lavoro. E per starne certi, abbiamo prenotato sia a Roma, luogo dove da 15 anni vorrei trascorrere un fine anno ma che non ci andrò, sia un volo che già sto facendo. Olè.
I miei cani stanno bene, sono meravigliosi. Io sto come nessuno mai.
Magari la prossima settimana rivedo anche i miei amici dell'Università e mi emozionerò.
Ci sono anime in pena, vegetariani e vegani ( con una sensibilità accentuata) che fanno pena agli altri. Dicono che il veganesimo/vegetarismo sia come una filosofia di vita, una religione, una consacrazione. Forse è vero: gli onnivori possono stare senza uno dei loro credo principali: la carne. Gli altri senza i vegetali sono un pò condannati.
Così ho pensato che adesso che sto ricominciando a vivere, dopo tanto tempo, probabilmente sto per morire.

Ovviamente poi cancello, sto facendo prove di scrittura per capire come funzionano certe cose in queste blog e se sono attivate o meno




giovedì 17 novembre 2011

ABiCi


Coi tacchi alti, a spillo, a bucare il cemento, ondeggiante involontariamente come un'altalena che è perpetuamente controvento, piombata lì per caso, incompleta nononstante l'all in nascosto, fuori luogo come una minigonna in bicicletta che va sempre su e giù, cambi di programma, rapporti sbagliati, troppi passi implicati, condotta a mano nei luoghi vietati. Coi piedi a martello a battere il pedale di un pianoforte in salita senza agganciarsi per non sfilare le calze, a maglia stretta come una morsa a vite su un banco di prova, a stallo, asimettrico delle semiali attorno all'asse verticale di un corpo sciupato per tenacia. Relazioni di amicizie facsimili come oggetti dozzinali, manufatti similpelle, a larghe vedute, quanto l'asfalto lucido riflettente in una giornata di sole, sfavillante per le parole ruzzolate senza freno, a scatto fisso per ogni chiamata effettuata. Ogni decisione presa così su 2 piedi, un cavalletto di flagellazione alle volgarità ed uno chignon racchiuso in un nodo, slegato da ogni legame, sull'isolamento di un rivale, sponda artificiale.

2HO


<...tra poco pioverà>
< A me del tempo non me ne frega niente. Se piove esco ad occhi stretti per l'acqua, se c'è il sole tengo gli occhi contratti per la luce>.
Stessa angolazione, medesimo punto di vista, sottile quanto una fessura d'aspetto a feritoia. Uno scambio di idee avvenuto da anni con fabulazione intervallato da caffè, una pausa di parole risucchiate per passatempo a lenta tostatura, arabica, di scrittura inversa, fino a sinistra della deriva del cuore, seme di carte false. Parole convinte, già arrese, a cascata come una pietra, a carico, pendente, a coprire una macchia della pelle, per tra mutare un'ombra in un In-estetismo, un'alterazione linguistica di gusto, cromatica d'armonia e di gradazione a tinte forti. A differenza dei cani, gli umani possono percepire il mondo da un globo oculare per mezzo di un arcobaleno al fine di riparare all'assenza di colore della voce, giudizio eloquente di comprensioni in bianco o nero. Bestie regalate relegandole al silenzio, una pace che non lega, autistica, di parola come termine. Come dirsi "ti amo" da soli, mentendosi, realmente, un poco di Più, in confronto ad  una voce che sfigura una croce


Les flammes d'argent de la femme sans argent


A passi brevi, stretti, come in un giro di valzer per chi non sa ballare, per chi si fa prendere in giro non dalla musica, ma dai movimenti, da una goffaggine troppo sviluppata che offusca il ritmo, taglia il tempo, le pause, i silenzi, e il corpo si muove sempre in tondo come in un circolo vizioso da cui non può uscire, come il riflesso della sua stessa persona. Era tutta tonda, io me la immaginavo così: nelle parole smussate per non dar fastidio, nelle spalle che non trattenevano l'acqua sotto ad un violento temporale, nella forma degli occhi a cipolla che senza verve ti facevano piangere a guardarli, nelle dita delle mani affusolate dall'inerzia, nella risata che probabilmente continuava incurante a circolare in bocca, rimbalzando, anche quando non si udiva più per farsi un pò compagnia tra quei monosillabi che pareva deglutisse senza emettere, nei vestiti confusi e nella scelta conforme dei colori, nei particolari che ometteva per mancanza di gusto che dettagliavano anonimamente quell'anima in pena, persa nell'ombra di chi le faceva da spalla nella danza, così alto che mentre si spostavano, forse grazie alla massa di ballerini, con la bocca avrebbe potuto mangiargli la testa. Due figure a banderuola che si divorano le figure delle mosse per quei piedi che non si erano presentati e che non si staccavano mai da terra forse per non perdere il baricentro. Due figure generose che nell'accorparsi ne generavano altre infinite.
Nella noia di una serata circolare, quelli più piatti erano coloro che li stavano a guardare...

A' tu par tu


Ogniqualvolta si drizzava in piedi, si lisciava la gonna, come un felino che, in silenzio, diligentemente si pettina il manto, rito narcisista compiuto imbrogliando il tempo e riparando alla mancanza di una corretta, subitanea postura. Le mani, nello stendersi sopra al tessuto con fare nervoso ed alquanto puntiglioso per ovviare all'insufficienza di atteggiamenti, mostravano l'importanza di un atto che non passava inosservato, una dovizia nei movimenti a sistemare ciò che sembrava non ne avesse bisogno, in un indumento che, più per il taglio che per la foggia, apparteneva ad almeno un decennio precedente, reperto stagionalmente archiviato e conservato con ogni minuzia e custode di un fervore giovanile. Di qui si avvertiva lo zelo e l'attenzione per i dettagli, metro che era utile non solo a misurarne l'eccesso. Sotto alla gonna di tweed, un paio di collant color carne, lasciavano intravedere nervature che nel legno erano più naturali. I capelli spartani le finivano arrendevolmente in bocca ad ogni parola, fini, chiari, quasi sbiaditi come il rimpianto di un'altra crescita che le solcava anche la riga. Erano fili d'angelo che cuocevano nel brodo tiepido dei ricordi.
Oltre alla vetrata, da un'auto che aveva appena parcheggiato scese il suo Principe di Galles, uno straniero, appunto, col gusto già posteggiato altrove. Tutto un quadretto, in bianco e nero. Appenderlo al muro sarebbe stato più appropriato.
Quell'alchimia vicendevole fra i tessuti sembrava studiata a tavolino, come pure la loro mobilità. Ogni risposta di lui iniziava con un : "assolutamente sì o assolutamente no" lasciando presagire che l'unica cosa che non era assoluta fosse la gamma di aggettivi in dotazione.
Per lei rubò un ombrello quella sera che non pioveva...Nel caso che il tempo mutasse, non avrebbe annacquato la grazia dei suoi modali, antichi pensieri

Sì, lento


Finchè ebbe qualcosa da dire, soffrì di balbuzie o forse di apolecia o disprassia, ad ogni modo il sintomo di altro.
Quei rallentamenti nel parlare -un freno all'invecchiare- quell'incespicare in consonanti dure -gli stenti di una vita- quel mangiarsi qua e là qualche sillaba -una dieta culturale-. Partiva convinto, tutto d'un pezzo, senza euritmia, col fiato corto come i suoni che posticipava creando tenerezza ed aspettativa non per il valore del concetto, ma per quello attribuito al ronzio di quel mormorio. Le consonanti mi danno noia, diceva, e probabilmente anche le consonanze che non produceva. Aveva una capacità innata di protrarre le vocali fino a farle vibrare, movimento che accompagnava con il chiudere reiteratamente le poche ciglia, forse per immaginarsi come sarebbe stato. Sembrava che per solitudine tenesse quei fonemi prolungati per farsi un pò compagnia. Le grossi mani, incongrue alla struttura sparuta della persona, le portava sovente alla bocca per asciugarsi la saliva in eccesso che gli angoli pendenti delle labbra, creatori più di accenti che di sorrisi, facevano scivolare fino al solco di un'espressione paralizzata. Nelle pause involontarie degli indugi, si intratteneva da solo, sistemandosi i capelli con fare regolare, ripartendo sempre dalla fronte scendendo a valle, riparata da una gobba naturalmente ingrata. Quel pettine di osso, riposto con cura nella tasca della giacca accanto ad un fazzoletto variegato che dava il colore che a lui mancava, ma mai usato, era uno strumento di attenzioni e di auto corteggiamento, il petting che da contraccettivo evitava e riempiva l'inadempienza di un rapporto verbale. Il corpo non seguiva la mente che produceva ripetutamente pensieri impossibili da svelare per un deficit che era di precauzione allo sparlare. Tutto mirato, ponderato, conciso, doveva subito farsi capire. E ripeteva: <ognuno di noi viene ricordato per un segno, che abbiamo o ci hanno dato, una parola chiave che non ci apre più un'altra dimensione. Puoi immaginare qual'è la mia?> Mi venne da tartagliare, per apprendimento, nel dirlo e nel disconoscere quello che lui reputava un difetto: < il silenzio, fulcro di mercè rara che pochi riescono ad ottenere da coloro che si apprestano ad ascoltare>.


Ho letto dei libri, una volta.
Difficile che li rilegga poi.

mercoledì 16 novembre 2011

Robert Doisneau




A morsi, si baciano, le labbra appiccicate come sulle vetrine, condensa di umido sulle pareti, facciali, una botta sui denti, a chi aveva scommesso sui loro sentimenti, arcata provvisoria a volte, le coppie che sono un po' in là con l'età, avanzata da progressi, offensivi. Una cartina per riparo alle volgarità su di una panchina, anelando al ritorno, prima di mezzogiorno, schiudendo una piantina a ritrovar la via della mattina, al passo, di lettura, lento, condito da discorsi conosciuti a menadito.
 Le gambe gonfie, a supportare un peso ingiusto, ingrossate da una ritenzione che ha radice nella pianta di un albero genealogico alogico


Henry Cartier Bresson
Mario Giacomelli, Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
Henry Cartier Bresson








Robert Doisneau


Ieri sera, dopo due concerti, ho raggiunto la pace dei sensi...l'organo...

Jooney Woodward

(quando una foto provoca desolazione)

http://www.jooneywoodward.co.uk/index.htm

Riitta Ikonen e la collezione di cartoline che ha spedito negli ultimi sette anni

http://www.riittaikonen.com/projects/mail-art/

Sensualità in ballo...

http://www.youtube.com/watch?v=84MlvAffIe8&feature=player_embedded#!

martedì 15 novembre 2011

L'Italia è la culla della cultura. Difatti dorme sogni tranquilli...
Sto seguendo alla perfezione il metodo della piramide alimentare : a tavola sono una sfinge
Per alleviare il mal di schiena dicono di provare col "Back School".
 Ma alla sola idea di rimettermi in spalla quello zaino pesantissimo di libri, mi sono bloccata

Francesca Woodman


A cosa serve Trenitalia di Paolo Nori

http://www.paolonori.it/a-cosa-serve-trenitalia/
Siamo in una situazione così infeconda da essere trattati coi guanti

Monti, per la liberazione dell'Italia

" Bella Italia, amate sponde,
pur vi torno a riveder!
Trema in petto e si confonde 
l'alma oppressa dal piacer.


Tua bellezza, che di pianti 
fonte amara ognor ti fu,
di stranieri e crudi amanti 
t'avea posta in servitù.


Ma bugiarda e mal sicura 
la speranza fia de' re.
Il giardino di natura
no, pei barbari non è".
Lo spread è causa di molti "interessi", tanto da considerarlo un titolo a-meno

lunedì 14 novembre 2011

Il giardino dei Fini-Casini. Ed. Oscar Mondadori
Non ho per niente una memoria decente. O era recente?
era così lungimirante da fidarsi ad occhi chiusi

Jannis Kounellis

http://www.scultura-italiana.com/Biografie/Kounellis.htm
Ferdinando Scianna, Bagheria. Old woman back of the shutters. 1981. Magnum Photos


Io che avrei voluto essere Te
gli occhi bassi davanti ad un telegiornale
le castagne matte per il raffreddore nella tasca rattoppata
una pezzuola sotto la manica per chi ha polso, paradosso,
i lembi insorti del fazzoletto a lutto per coprire il capo, d'accusa,
nel corpo rovesciato sulle ginocchia a sbattere il palmo sul torace per lo stupore
i film contro il muro delle luci d'auto al buio
nello scaldino con le braci sotto le coperte affumicate,
l'orologio a cucù che cinguetta un'ora che non ricordo più.
...E' già l'ora del caffè.




domenica 13 novembre 2011

A parlare del governo sono un pò troppo di parte...lesa
Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori,
le cortesie, l'audaci imprese lui canta...



e finalmente siamo sordi
Per festeggiare stamattina sono andata a sentire un concerto di un vecchio amico ma il programma è stato stravolto. Al loro posto un'altra formazione: avevano già voltato pagina e cambiato musica. Associazione?
Ho partecipato ad una serata sperimentale di cucina molecolare. Trovare il cibo nel piatto è stata una ricerca
Gli italiani stappano lo spumante, prima del botto
Berlusconi esce di scena. Blackstage.
Folla in piazza. Ed il volgo all'interno
Il Cavaliere lascia. L'Italia è a cavallo ... ma è a dondolo

sabato 12 novembre 2011

venerdì 11 novembre 2011

Dan Sternof Beyer...si occupa di tutto e di più

http://thehinge.net/news.htm
Un "pronome" "personale" divide alfabeticamente, con estrema confidenza, il sadismo dal vegetarismo: T U
L'educazione dei bambini, oggi, è preterintenzionale...

Il lavoro è un diritto sacrosanto.
Infatti non lo vede quasi nessuno.
Sono in un periodo eccezionale. Riesco- distintamente- ad odiare tutti:-)
Ho provato una cura dolce per dimagrire. Ho preso 11 chili.
Ritrovato l'anello mancante tra uomo e scimmia. E' una catena... 
Siamo così indulgenti nei confronti degli altri che per essere veramente "neutrali" scegliamo sempre la tolleranza "zero" 
Ho deciso di sperimentare una dieta a zona. Ora devo solo trovare qualcuno che mi marchi a uomo ogni volta che vedo il frigorifero

...Have a God's time!
Yours faithfully :-)... 
Il modo migliore per partecipare ad una mostra impressionista è lasciar sfumare la possibilità di andarci...
ogni anno con all'avvicinarsi del compleanno, sento il dovere di fare qualcosa che mi dia l'illusione dell'immortalità:-) Così ho pensato al rebirthing...poi ci ho ripensato... e ho capito che non riesco a concepirlo
Una campagna contro lo smog in città mi pare folle
Davanti al banco del macellaio, il dubbio amletico più atroce insito nelle persone è l'indecisione nel scegliere quale taglio di carne anzichè darci un taglio con la carne

Era così solitario da apparire brillante
Era così razzista da esserne schiavo
Era così nomade di idee da non avere proprietà intellettuali in nessun campo
Era così riservato da prenotare i pensieri
Era così materiale che diceva solo cose di poco conto
Era così spontaneo da essere Trattato
Era così inquadrato che stava sempre dal lato più sicuro

giovedì 10 novembre 2011

Alfabeticamente madre e padre sono divisi da 2 lettere: N O
Alphabétiquement femme et homme sont séparés par un point: G
Il dialogo è una terapia. Io parlo col contagocce
Dopo essersi liberato di tutto, rimase imprigionato della sua immagine. Era così solo che la sua "ombra" era un cane...
Guardando i post ho capito che cos'è un lay out (anche se al posto della l potevano metterci una m): sembrano scritti con la cancellina

IT 's beauty. IT 's culture. IT 's equality...IT is not ITaly
Dicono di non farsi prendere dallo stress... A forza di correre, mi sono esaurita
era così credente che non voleva sentire ragioni...

<<Fatti non foste a viver come Ruby
ma per seguir virtute e canoscenza>>
I vegetariani sono l'oppio dei "poveri"
Mentre, in bagno, nei preparativi per recarmi al lavoro, mi ripetevo incessantemente "che 2 coglioni", mi si è materializzato quello che credevo fosse solo uno stato d'animo: io e lo specchio..

Dopo gli anni di piombo e quelli di fango, sono arrivati quelli di merda.
Bip


Il mio levriero, Giulio, ha difficoltà a dormire. Ho iniziato a raccontargli delle storie. Da quando è venuto a conoscenza di quella di San Guinefort si è messo in testa di partire
scambiatevi un voto di pace..

La "pre senza" improvvisa ed inspiegabile di una persona nella tua vita è quel processo di formazione atto a spiegarti come hai fatto fino a quel momento a vivere senza di lei

era talmente avido che spendeva solo parole scontate
La guerra è finita, andate in pace
Sto seguendo un mio disegno di vita molto preciso. E' astratto
Non sopporto chi si autocompiace. O autocompiange, che poi sono la stessa cosa
ho fatto mente locale ma era un open space
ci sono persone talmente possessive che non riescono nemmeno a prestare ascolto
Ho provato a seguire un'alimentazione corretta ma sono astemia

Alla pazza idea di comprarmi un crossover, ci ho messo una croce sopra

Questa moda di mettere il nome anche sul sacchetto del pane: "sei stato servito da Paola".
E allora ringrazio Paola per il mio pane quotidiano

Ci si può rendere conto del cervello da gallina di molte persone nel mangiare indiscriminatamente qualsiasi cosa venga loro proposto dall' ingenua esclamazione: "sono pieno come un uovo!"
Si scrive fame, anche da noi significa reputazione e non è una parola del terzo mondo... - e si "deve" abbinare a shame! 
Per essere "smart" ho fatto 138 km per mangiare del cibo a km 0 :-)
Dopo una crisi economica e una politica dobbiamo aspettarcene una di panico?

Le clausole vessatorie le leggo solo a grandi linee

La politica italiana fa sorgere l'illecito dubbio che siamo in un periodo di "vacche magre" :-)
Non so perchè, ma ho come l'impressione che non siamo in uno Stato di grazia
Chi è causa del suo mal, si curi! :-)
Si scrive male, significa maschio e non è arabo :-)
Vado a pranzo. Devo stare contenuto. Mi mangerò un libro

E il naufragar m'è letale in questo mare
a me, che non so nuotare
La soggezione è il negativo del fascino

Tra 2 persone la "radiazione" incomincia quando finisce la "chimica"


era così ottusamente sordo che parlava solo per sentito dire

a giudicare lo stato "reale" delle persone, ci sono sempre troppi monarca

Immagino che Dio mi guardi omettendo ogni sorta di pre-giudizio universale
La mia fede cattolica è "protestante"

dalla terza lettera ai Corinzi: R 


"L'uomo non è di legno". E Pinocchio spiega l'amore

Ho un'ignoranza talmente evidente che l'unica cosa che so di non essere è un libro aperto

Dagli animali abbiamo imparato l'accanimento aggiungendo un'antitesi: terapeutico

Per avvalorare la mia tesi sul conformismo dilagante mi serve un minimo comune provinciale
ci sono tanti "animali" abbandonati a se stessi solo perchè l'ignoranza la fa da padrone

Ieri sera ho ordinato un piatto di verdure alla "piastra". Le hanno fatte così lisce che ho impiegato un'ora e mezza per finirle. Mi uscivano continuamente dalla bocca

Ho impiegato anni e soldi in lezioni di canto per imparare a cantare col diaframma. Dovevo immaginarlo subito che la bocca non è un apparato riproduttivo ‎...
Tra tutti i vizi non vorrei avere quello di dipendente dal lavoro...
Risentimento: amare la stessa persona una seconda volta
Il mio "tenore" di vita è "basso"

"Figura" retorica: il paradosso

Le persone in divisa "esercitano" un certo "potere" su di me
I "casi" della vita sono "indeclinabili" ...

mercoledì 9 novembre 2011

Un fotografo artigiano: Norbert Ghisoland

http://lalettredelaphotographie.com/entries/norbert-ghisoland-the-anthropologist

Dall'articolo c'è il link a Botanique dove si è tenuta una mostra, ma non funziona. Da qui, invece:

http://www.botanique.be/expo/norbert-ghisoland-photographe-1878-1939

Metteteci i punti

A tratti, somatici, rideva, mentre la matita sbavava i contorni di quello che, per accompagnamento, gli occhi mangiavano -un trucco velato- a singhiozzo, per allungare l'effetto, placebo, a rimbombo, una svista senza fondo. Una prolunga dal ciglio al piglio ripercorreva le frasi scariche, a terra. Parole vuote, disoccupate che si ricreavano per fantasia con mobilità, sdrucciole su un piano scivoloso, apparecchiato per commensali in astinenza, gli stessi che, a volte, si tirano indietro, di scatto, sulla sedia, come se quello che "sentono" e non smaltiscono fosse come un godimento a pieno volto, coperto, offeso da schizzi di esultanza senza pro-ferire parola.
Un'altra muta, scena a chiusa, per chi non è nelle sue corde, trame di tessuti.
Ictus impressi, "arsi" senza tempo
Non era così possessivo per riuscire a parlare di suo

In Cina dal 2009...Io l'ho scoperto da poco e non per merito mio

http://www.enricoalletto.it/index.php/1382


Interessante anche sapere chi è Enrico Alletto:

http://it.linkedin.com/in/enricoalletto

Un artista in continua evoluzione...da ammirare

http://www.google.it/search?q=perjovschi+dan&hl=it&prmd=imvnso&tbm=isch&tbo=u&source=univ&sa=X&ei=pD26Trm0N8WWOrWXpLsI&ved=0CEQQsAQ&biw=1280&bih=709&sei=%20rz26TuCLAdLE8QOtoZDKBw


http://www.dailymotion.com/video/xgzsr2_macro-dan-perjovschi-racconta-la-crisi-con-ironia_news


http://www.perjovschi.ro/

Street art

http://www.xmarkjenkinsx.com/outside.html

Bach Cello Suites

Ho sempre detto che "quel cd" con tutte le suites per violoncello di Bach non bisognava ascoltarlo in autunno, in queste giornate di nebbia, un'umidità che ti entra dentro fino alle ossa e ti pervade... Ma è la stagione migliore per riscaldarsi un pò

Dopo questa suite, bisognerebbe ascoltare tutte le altre, 6 in tutto:

http://www.youtube.com/watch?v=gR9lCa23kzo&feature=related

Pittogrammi ed icone scaricabili gratuitamente...

per chi sa cosa farsene. Io non so nemmeno usare un blog!

http://thenounproject.com/

Magic moments...

http://www.bau-xi.com/dynamic/artist.asp?ArtistID=42&Page=1

"I sogni son desideri"

http://zengzhiqin.blogbus.com/logs/69801276.html

martedì 8 novembre 2011

Cavolini! La cucina più amata dagli italiani

Ode a SIlvio

Non recidere, forbice (di censura), quel volto (di Eugenio Montale)


Non recidere, forbice, quel volto,
solo nella memoria che si sfolla,
non far del grande suo viso in ascolto
la mia nebbia di sempre.

Un freddo cala... Duro il colpo svetta.
E l'acacia ferita da sé scrolla
il guscio di cicala
nella prima belletta di Novembre.

"Era già l'ora che volge il visir"
La fine giustifica i mezzi (voti)
(Niccolò Machiavelli, Il Principe)
Siamo schiavi del sistema...nervoso.

lunedì 7 novembre 2011

Le giornate di merda sono quelle che partono a scoreggia...
Per una volta io e Silvio avremo in comune qualcosa: entrambi facciamo fatica ad arrivare a fine mese
"Berlusconi: voglio vedere in faccia chi mi tradirà". Santiddio!!! E' già Pasqua!
Bufera sulle scuole aperte dopo l'alluvione.
La classe non è acqua
"Bolzano: danno la luce a bebè in autostrada". Loro sì che sanno come instradarli fin da piccoli
Mi hanno invitato a ballare. Per dare sfoggio delle mie doti mi metterò in gessato così, almeno se cado a terra, possono pensare che stia disegnando assiduamente la mia sagoma
Nubifragio in Liguria: difficile citarne la fonte

domenica 6 novembre 2011

E io che mi lamentavo


http://www.unita.it/italia/precariato-elettronico-atti-br-e-intercettazioni-per-5-euro-l-ora-1.349456
http://27esimaora.corriere.it/articolo/leader-di-successo-non-e-vegetariano/#more-2649
C'è chi si lamenta del gusto. Io, dell'alitosi.
A Milano allarme per il tarlo asiatico. Sta attaccando piante sanissime (Corriere della Sera, 5/11/11).
Questi cinesi ci succhiano la linfa in tutti i modi
Ho i capelli robusti. Devo metterli a dieta
Un premier sempre in vena di scherzi per poveri drogati
senza dubbio siamo molto legati alle tecnologie senza fili
il costo di un biglietto ferroviario, oggi, è come un diretto in pieno muso

sabato 5 novembre 2011

Di-rei questo governo ha troppi colpevoli.
"Condizionale"
Riprendetevi il vostro Tempo,
e dateci del Materiale
Abbiamo dei politici così analfabeti che sanno solo dettar legge
Maltempo: Premier, anche colpa di abusivismo (Ansa, 5/11/11).
Taluni commenti non si dovrebbero condonare
Boom di lavoratori atipici. Scoppia l'impiego delle parole inverosimili
Bisogna essere troppo british per sparare sulla croce rossa
Disoccupati aggrediscono l'auto di De Magistris.
Un mondo senza freni, a ruota libera
La "crociata" di Elton John per un mondo senza omofobia (Repubblica, 5/11/11)
Sarebbe meglio essere meno devoti
"Amor c'ha nullo Amato amar perdona".
 Giuliano è sempre stato un tirchiaccio
Non si può nemmeno dire che questo governo fa acqua da tutte le partihttp://www.ilmanifesto.it/archivi/commento/anno/2011/mese/11/articolo/5722/