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lunedì 30 dicembre 2013

How animals eat their food



http://www.youtube.com/watch?v=qnydFmqHuVo






Il prezzo del maiale


http://www.ondamica.it/wp-content/uploads/2013/11/IlPrezzoDelMaiale.pdf


La compassione dei vegetariani (Kapil Komireddi)

In Asia il vegetarianismo è una forma di rifiuto della violenza che ha radici nella Cina delle dinastie imperiali e nell’India dei Maurya. Non mangiare carne è un modo per esercitare con disciplina il proprio potere sugli animali
Non è passato troppo tempo da quando George Orwell, nella Strada di Wigan Pier (1937), definiva l’essere vegetariani un insulto alle “persone per bene” e un’ossessione degli eccentrici lontani dalla gente comune. Era un sintomo, pensava Orwell, di come la causa socialista fosse caduta nelle mani di “ogni bevitore di succhi di frutta, nudista, portatore di sandali, maniaco sessuale, quacquero, guaritore naturista, pacifista e femminista d’Inghilterra”. Naturalmente i tempi sono cambiati e anche se non è una posizione maggioritaria, essere vegetariani in occidente non è più una fede di nicchia. Oggi il massimo che un vegetariano si sente dire è: “Almeno non sei vegano”.
Le opinioni di Orwell sarebbero sembrate assurde alla gente comune dell’Asia del sud, dove centinaia di milioni di persone perfettamente normali erano (e sono) rigorosamente vegetariane. L’etica vegana e vegetariana possono ancora apparire idealistiche nelle culture occidentali, ma in molte zone dell’Asia sono solo manifestazioni recenti di una millenaria aspirazione degli esseri umani: alleviare le sofferenze degli animali ed esprimere il loro potere con la moderazione e l’autocontrollo piuttosto che assecondando le loro debolezze.
Il grande imperatore cinese Wu, della dinastia Liang meridionale, 1.500 anni fa espose le sue argomentazioni filosofiche sull’immoralità dello sfruttamento degli animali per assicurare il piacere degli esseri umani, esortando alla temperanza e alla clemenza. A sua volta Wu era ispirato da un imperatore indiano dei Maurya, Ashoka, che dopo aver devastato la repubblica di Kalinga, nell’India dell’est, nel 260 aC attraversò una profonda crisi di coscienza.
Inorridito dall’alto numero di morti provocato dal suo esercito e tormentato dal rimpianto, si convertì al buddismo, abiurò la violenza, abolì il commercio di schiavi (ma non la schiavitù) e consacrò il suo regno alla lotta contro le usanze crudeli. Le leggi di Ashoka, le prime nel loro genere, estesero la protezione dello stato agli animali vietando gli sport sanguinari e proibendo i sacrifici rituali. “Nel mio regno nessuna creatura vivente deve essere massacrata o offerta in sacrificio”, dichiarava uno degli editti più importanti di Ashoka, inciso in una roccia del Gujarat. E spiegava che, mentre un tempo “centinaia di migliaia di animali venivano uccisi ogni giorno” nelle cucine di Ashoka, ora si uccidevano solo “due pavoni e un cervo, e il cervo non sempre”. “E con il tempo”, prometteva, “neppure queste tre creature saranno uccise”. A differenza di Ashoka, l’imperatore Wu non aveva spargimenti di sangue da espiare: il suo regno (464-549 dC) fu solido e prospero. Piuttosto, Wu fu ispirato dal buddismo che, nato in India, si stava rapidamente diffondendo in Cina.
Anche se si avviava a diventare una religione istituzionale, il buddismo, nella sua essenza, era una spinta radicale verso le riforme sociali e il rinnovamento spirituale. Lo stesso Budda aveva rifiutato Dio condannando la religione come una forma di sfruttamento ed esortando i suoi seguaci a onorare gli esseri viventi. Alcuni importanti monaci cinesi cominciarono ad ampliare il senso di questa esortazione fino a includere la vita animale. A differenza del clero indù, che limitava l’accesso delle persone comuni ai fondamenti della liturgia, i buddisti diffusero le loro idee tra i laici: abbiamo racconti affascinanti di semplici cinesi che, dopo aver ascoltato i sermoni del monaco Zhiwen, liberavano i loro animali e bruciavano le reti da pesca.
Internazionale 1026 02La cucina reale
Wu convocò conferenze, scrisse saggi, sollecitò le critiche di ministri e monaci. Poi, all’apice del suo potere, abbracciò il buddismo, diventando il primo governante del regno a bandire la carne dalla sua dieta. Abolì la pena capitale ed esortò i sudditi a rifiutare la carne rinunciando alla caccia, alla pesca e alla macellazione per adottare la compassione e la frugalità, non come negazione della supremazia umana, ma come la sua affermazione più alta. Nella Cina del sesto secolo, si narra che fu proprio la cucina imperiale di Wu a creare il seitan, oggi conosciuto in occidente come “falsa carne”. Nelle cerimonie sacrificali si cominciò a usare animali finti. Con l’ascesa della dinastia Sung, quattrocento anni dopo, il seitan diventò, secondo H.T. Huang, l’alimento preferito dei letterati dell’epoca. Fu perino magnificato in versi dal poeta Wang Yen: “Ha il colore del latte fermentato / e il gusto è migliore del maiale e del pollo”. Wu e Ashoka non videro realizzata la loro ambizione di eliminare la sofferenza degli animali, ma contribuirono a rendere rispettabile e diffusa l’idea del vegetarianismo, perlomeno in gran parte dell’India.
Nel cinquecento, quando Muhammad Akbar, il più potente imperatore dell’India dai tempi di Ashoka, affermò malinconicamente che avrebbe voluto che chi mangiava carne “avesse soddisfatto la sua fame con il mio corpo, risparmiando altri esseri viventi”, stava dimostrando il suo rispetto per quell’aspirazione.
In Europa, ovviamente, la situazione era diversa. Nell’antichità forse i pitagorici avevano adottato una dieta priva di carne, ma il cristianesimo non invitava ad astenersi dal mangiare animali (tranne che come una forma di ascesi monastica). Convinti che la carne fosse essenziale per la salute, gli europei che viaggiarono in India dal sedicesimo secolo in poi erano stupiti di trovare una civiltà raffinatissima con un’etica di nonviolenza nei confronti degli animali. Alcuni scoprirono, con grande sorpresa, degli ospedali che si dedicavano esclusivamente alla cura degli animali. Ralph Fitch, un mercante inglese che viaggiò nel subcontinente nel cinquecento, annotò che gli indiani “non uccidono niente”. Sentendo i racconti di questi viaggiatori, Voltaire elogiò gli indiani come “amanti e arbitri di pace” entusiasmandosi per il trattamento che riservavano agli animali e introducendo la cultura orientale nel dibattito intellettuale dell’epoca.
Nel suo romanzo epistolare Le lettere di Amabed, Voltaire si faceva gioco delle incongruenze della cultura occidentale vista con gli occhi di un giovane visitatore indiano a corte. “La sala da pranzo era pulita, grandiosa e ordinata… spirito e allegria animavano gli ospiti”, osserva il visitatore, per poi scoprire che “nelle cucine scorrevano il sangue e il grasso. Pelli di quadrupedi, piume di volatili e le loro interiora erano ammucchiati alla rinfusa, opprimendo il cuore e diffondendo il contagio”.
Ma non tutti furono colpiti dall’etica vegetariana. Nel seicento un gesuita tedesco, lo studioso Athanasius Kircher, lanciò un attacco contro gli indiani (e contro cinesi e giapponesi) perché non mangiavano nulla che provenisse “da un animale vivo”, una pratica che considerava non cristiana. Attribuiva questo comportamento “abominevole” a un “bramino molto peccaminoso imbevuto di pitagorismo”, probabilmente lo stesso Budda.
Ipocrisie
Il progresso morale dell’umanità”, scrisse Lev Tolstoj nel 1892, “è sempre lento” e nei dibattiti sul cibo della nostra epoca l’intolleranza di Kircher sembra eclissare l’apertura mentale di Voltaire. Se le pelli e le interiora nella cucina reale descritta da Voltaire ci disgustano, che dire degli allevamenti industriali? Io sono sbigottito dalla mancanza di indignazione. Qualche libro o documentario, gli appelli di scrittori come il sacerdote anglicano Andrew Linzey e il giornalista statunitense Matthew Scully, le proteste sporadiche degli attivisti: tutto svanisce davanti alle cifre colossali spese per far apparire accettabile il massacro degli animali su scala industriale.
Nel 2009 un sondaggio Gallup affermava che il 96 per cento degli statunitensi ritiene “che gli animali meritino almeno una qualche difesa dal dolore e dallo sfruttamento”. Ma è difficile non considerarlo paradossale, perché lo scarso valore della vita animale è un fattore essenziale per il sistema alimentare americano.
Un attaccamento teorico all’idea dei diritti degli animali non significa riconoscere il punto centrale, e cioè che gli animali hanno il desiderio di vivere e che noi umani, in quanto esseri superiori, abbiamo le capacità per capire e rispettare tale desiderio.
Una cosa è proclamarsi del tutto indifferenti ai diritti degli animali. Una persona di questo tipo non finge di essere interessata alla questione. Ho molta meno comprensione, invece, per quanti cercano di conciliare i diritti degli animali e il consumo di carne definendosi carnivori etici che mangiano solo animali uccisi “con umanità”. Particolarmente ripugnante è il modo in cui il consumo di carne viene magnificato da critici gastronomici e cuochi celebri. Il professore di studi internazionali B.R. Myers ha passato in rassegna gli scritti di alcuni dei più stimati esperti di cucina e ha messo a nudo la loro quasi totale indifferenza per la realtà brutale del massacro degli animali.
Nel suo libro di ricordi Blood, bones and butter, del 2011, la chef Gabrielle Hamilton ha scritto: “È un’esperienza importante penetrare a mani nude nel didietro di un animale e prelevarne le budella ancora calde”. Il critico gastronomico Jefrey Steingarten ci ha dato una descrizione vivida e minuziosa dei venti minuti che quattro uomini hanno impiegato per uccidere un maiale, mentre lo chef britannico Fergus Henderson gode nel mangiarlo tutto intero, nose to tail, dal naso alla coda. Non è difficile trovare questo approccio quasi lascivo al contatto fisico con la carne fresca e gli organi degli animali: è onnipresente nei programmi di cucina in tv, nelle rubriche di ricette dei giornali e nella pubblicità. Alcuni esperti di cucina sostengono addirittura che sarebbe irresponsabile consentire la scomparsa di alcune varietà di bestiame, come accadrebbe con una rivoluzione vegetariana delle nostre abitudini alimentari. Questa è crudeltà che si maschera da sollecitudine.
È un argomento che Matthew Scully ha sentito invocare spesso quando ha attraversato gli Stati Uniti in lungo e in largo per scrivere il suo libro Dominion. “La cosa peggiore che puoi fare nel North Carolina”, gli ha detto un agricoltore quando Scully gli ha chiesto perché non liberava i suoi maiali, “è lasciare le bestie al freddo”. A me sembra che la cosa peggiore che si possa fare ai maiali è destinarli al mattatoio e farli crescere in allevamenti industriali intensivi. Più di 53 miliardi di animali terrestri saranno macellati quest’anno per soddisfare i nostri appetiti. Sullo sfondo di questa carneficina, scagliarsi contro McDonald’s o mangiare solo la carne di animali “allevati eticamente” è una concessione puramente simbolica e formale. I vegani hanno deciso che l’unica risposta accettabile è rinunciare a qualunque prodotto di origine animale. Possiamo ironizzare, ma malgrado l’apparente severità della loro filosofia, sono proprio loro a dar voce ai nostri istinti migliori. La verità è che oggi nessuno ha bisogno di mangiare la carne, indossare una pelliccia o usare prodotti di origine animale per sopravvivere. Trattiamo in questo modo gli animali perché possiamo permettercelo.
Nell’estate del 2004 negli Stati Uniti è stato celebrato il centenario del grande scrittore yiddish Isaac Bashevis Singer. Le opere di Singer, profondamente radicate nelle tradizioni chassidiche della Polonia prebellica, trascendono le loro origini e – come ha dichiarato l’Accademia svedese nell’assegnargli il premio Nobel per la letteratura nel 1978 – “fanno rivivere la condizione umana universale”. Ma, una commemorazione dopo l’altra, gli statunitensi sono riusciti ad applaudire Singer continuando a trascurare la preoccupazione centrale della sua vita, l’unico argomento che sia mai diventato la sua “religione”: il trattamento che riserviamo agli animali e gli inganni che lo sostengono. Nessun altro autore o attivista dell’ottocento e del novecento, neppure Gandhi o Tolstoj, ha mai sofferto così profondamente per le condizioni degli animali.
È un tema che pervade tutta l’opera di Singer: quasi tutti i grandi protagonisti dei suoi libri sono vegetariani o stanno per diventarlo, come Herman Broder, superstite dell’Olocausto e libertino impenitente, nel romanzo Nemici, una storia d’amore (1966). Quando gli offrono un galletto, lui lo rifiuta: “Da qualche tempo pensava di diventare vegetariano”. Singer richiama sarcasticamente l’attenzione sui paradossi dei nostri rituali più privati, in cui la sofferenza e la liberazione dell’uomo sono celebrate consumando la carne di animali torturati: “Un pesce del fiume Hudson o di un qualche lago”, scrive, “aveva pagato con la vita perché Herman potesse ricordare i miracoli dell’esodo dall’Egitto. Un pollo aveva donato il collo alla commemorazione del sacrificio di Pesach”.
Sensibili alla sofferenza
Una sola iniziativa, in Pennsylvania, ha ricordato ai partecipanti “la rigorosa dieta vegetariana di Singer”, ma le motivazioni filosofiche della sua scelta non sono state prese in esame. Poteva anche sembrare una semplice preferenza alimentare, un capriccio personale. Ma come ci ricorda Janet Hadda nella biografia Isaac Bashevis Singer: a life (1997), “la sua decisione di non mangiare carne era legata alla repulsione per la crudeltà umana, l’abuso di potere e il disprezzo della vita suscitata dalla Shoah”. E continua: “Negli anni cruciali dell’Olocausto, Bashevis arrivò a credere che, mangiando la carne, stava accettando l’uccisione di esseri innocenti”. Lo stesso Singer spiegò che vedere “quanto è scarsa l’attenzione della gente verso gli animali e con quanta facilità accetta che l’uomo possa farne tutto ciò che vuole” lo rendeva infelice. “Esemplificava”, ai suoi occhi, “le teorie razziste più estreme, il principio che la ragione è del più forte”. Probabilmente è per questo che nello Scrittore di lettere, un racconto breve pubblicato nel 1968, Singer descriveva la realtà degli animali come “un’eterna Treblinka”. Per molta gente un confronto di questo genere è inconcepibile.
All’epoca del centenario, nel 2004, Singer è stato biasimato da Allan Nadler, direttore degli studi ebraici alla Drew University, perché mangiava focaccine e sognava “puttane polacche e diavoli yiddish” mentre gli altri “combattevano i nazisti insieme ai partigiani nelle foreste della Lituania”. Ma Singer, che aveva perso la madre e il fratello minore nei campi di lavoro sovietici, non intendeva sminuire l’Olocausto: lo evocava per sottolineare che gli esseri umani sono capaci di commettere atrocità spaventose ai danni di esseri indifesi, senza neppure scalfire la splendida immagine che hanno di sé.
Gli straordinari progressi tecnologici della nostra epoca hanno confermato il dominio umano sul mondo naturale come non era mai accaduto finora. Ma Isaac B. Singer ci ha insegnato che questa, nella migliore delle ipotesi, è solo una fragile assicurazione contro l’irrazionalità, e il progresso tecnologico non ci ha mai impedito di precipitare bruscamente nel caos e nei massacri. Gli esseri umani hanno sempre mostrato un’immensa capacità di distruzione, ma anche di moderazione e automiglioramento. Dovremmo sforzarci di temperare il nostro dominio con la pietà e la compassione. Insistere su questi princìpi, come fanno alcuni di noi, non significa odiare la gente comune. Significa sollecitare un esercizio più empatico della nostra autorità nella speranza che, diventando sensibile alle sofferenze degli esseri su cui ha potere di vita e di morte, l’umanità possa sfuggire alla sua primordiale propensione alla violenza.
Pubblicato in «Internazionale», n. 1026, 15-21 novembre 2013, pp. 58-61

martedì 24 dicembre 2013

"Cosa fai dalla sera alla mattina?" "Mi subisco" Emil Cioran


L'uomo emana un odore speciale: fra tutti gli animali, soltanto lui puzza di cadavere

All'interno di ogni desiderio lottano un monaco e un macellaio.

Allo zoo. – Tutte queste bestie hanno un contegno decente, all'infuori delle scimmie. Si sente che l'uomo non è lontano.






martedì 26 novembre 2013


Leonardo Sciascia, Nero su nero



È ormai difficile incontrare un cretino che non sia intelligente e un intelligente che non sia un cretino. [...] e dunque una certa malinconia, un certo rimpianto, tutte le volte ci assalgono, che ci imbattiamo in cretini adulterati, sofisticati. Oh i bei cretini di una volta! Genuini, integrali. Come il pane di casa. Come l'olio e il vino dei contadini."






It's raining cats and dogs


« Lo so io, fui appeso
al tronco sferzato dal vento
per nove intere notti,
ferito di lancia
e consegnato a Odino,
io stesso a me stesso,
su quell'albero
che nessuno sa
dove dalle radici s'innalzi. »








Ossimoro

Seduta stante

venerdì 4 ottobre 2013

A chi prende tutto alla lettera

vorrei dire che, se non ho mal interpretato, copyright non significa diritto di riproduzione :)

domenica 29 settembre 2013

L'Italia non è un Paese sommerso dal lavoro

ma di lavoro sommerso.

Al telefono

- Possiamo venire a cena con un cane?
- E' un alano?
- Ma ci mancherebbe...
- Che peccato.

http://www.ted.com/talks/andras_forgacs_leather_and_meat_without_killing_animals.html




Pdl



Fall of the Rebel Angels




Questo mondo è alla rovescia









http://www.eticamente.net/12587/luomo-fortunatamente-e-anche-questo.html



Un cacciatore esce di casa, cade dalle scale e, rotolando fa partire un colpo dal fucile. E poi muore, e muore e muore in continuazione. Sì, muore, perché ogni cacciatore, tutte le volte che spara ad un animale, muore.



http://troglovegan.wordpress.com/raccontini-crudeli/

Da Oscar




http://www.dissapore.com/grande-notizia/oscar-il-ristorante-che-non-esiste-amato-da-tripadvisor/





sabato 28 settembre 2013

J. R. Wilcock



Uomo schifoso meriti la tua
consapevolezza verbale del dolore;
non così le formiche, il porcospino.
Uomo che parli meriti la tua
consapevolezza mnemonica della morte;
non così le galline, la testuggine.
Uomo bugiardo, vomito della terra,
indescrivibile porcheria pensante,
vergogna dei primati, lingua di cancro,
impara dai maiali angelicità,
impara dai vampiri la purezza,
dallo sciacallo impara maestà,
dai vermi, dalle barbabietole impara
a stare zitto, sputo della natura,
putridume inventore di un linguaggio
con cui descrivere il tuo putridume
e sguazzare parlando nel putridume
che le altre bestie evitano, se non nutriente,
ma tu l'hai tutto nel cervello in agguato
di te stesso con grinfie di parole,
scrufoloso nel verbo, unto in dialetti,
tu culo estremo della scala zoologica,
carogna mistica nella carta argentata
del tuo denaro, solo animale ipocrita,
uomo schifoso, meriti la tua
consapevolezza mnemonica del dolore;
e soprattutto meriti la tua
consapevolezza verbale della morte.





giovedì 26 settembre 2013

Luigi Serafini, Codex Seraphinianus


http://www.cetteadressecomportecinquantesignes.com/Luigi.Serafini.-.Codex.Seraphinianus.pdf




Luigi Lombardi Vallauri


Sappiamo che esiste un animalismo classico, potremmo dire animalista, che sostiene i diritti di tutti gli esseri senzienti e combatte la discriminazione sottolineando la continuità biologica e psicologica tra l'uomo e gli altri animali. C'è poi un animalismo che potremmo definire ambientalista. In questo caso si insiste sul danno arrecato all'ambiente dagli allevamenti intensivi, sullo spreco di risorse come acqua e cereali dovuto all'alimentazione carnivora e così via. Io sostengo anche la causa di un animalismo che definisco umanista. Da un lato, a chi mi fa notare che nessun animale ha raggiunto risultati paragonabili a quelli umani in termini di intelligenza e creatività, rispondo che è indiscutibilmente vero, ma che proprio questa superiorità accresce i doveri umani. Noblesse oblige dicono i francesi, non oblesse exempte. La nobiltà, il rango, comportano più obblighi, non più privilegi. E quindi aggiungo un altro elemento al mio animalismo umanista, la pietà per il boia. [...] E il mio pensiero va a quegli operai che lavorano nei mattatoi, spesso persone senza tutele, ricattabili, magari immigrati messicani negli Stati Uniti senza permesso di soggiorno. A loro viene delegato il compito di uccidere, passando giornate intere immersi nella merda e nel sangue. È da questo pensiero che nasce la mia proposta, che nessun parlamento vorrà mai esaminare, di istituire un "servizio carnefice" obbligatorio per i carnivori: almeno una settimana all'anno da passare lavorando in un mattatoio. Io credo che dobbiamo liberare la nostra umanità dalle sue barbarie. Anche questa è una possibile finalità per la lotta animalista.

http://www.stanleycolors.com/

domenica 22 settembre 2013

Salute

In un Ritardo
ci sono infiniti Aspetti.

Imperatrice Nuda



http://www.dmi.unipg.it/mamone/sci-dem/nuocontri_1/ruesch_IN.pdf




Max Horkheimer


Vista in sezione, la struttura sociale del presente dovrebbe configurarsi all'incirca così. Su in alto i grandi magnati dei trust dei diversi gruppi di potere capitalistici che però sono in lotta tra loro; sotto di essi i magnati minori, i grandi proprietari terrieri e tutto lo staff dei collaboratori importanti; sotto di essi – suddivise in singoli strati – le masse dei liberi professionisti e degli impiegati di grado inferiore, della manovalanza politica, dei militari e dei professori, degli ingegneri e dei capufficio fino alle dattilografe; ancora più giù i residui delle piccole esistenze autonome, gli artigiani, i bottegai, i contadini e tutti gli altri, poi il proletariato, dagli strati operai qualificati meglio retribuiti, passando attraverso i manovali fino ad arrivare ai disoccupati cronici, ai poveri, ai vecchi e ai malati. Solo sotto tutto questo comincia quello che è il vero e proprio fondamento della miseria, sul quale si innalza questa costruzione, giacché finora abbiamo parlato solo dei paesi capitalistici sviluppati, e tutta la loro vita è sorretta dall'orribile apparato di sfruttamento che funziona nei territori semi-coloniali e coloniali, ossia in quella che è di gran lunga la parte più grande del mondo. Larghi territori dei Balcani sono una camera di tortura, in India, in Cina, in Africa la miseria di massa supera ogni immaginazione. Sotto gli ambiti in cui crepano a milioni i coolie della terra, andrebbe poi rappresentata l'indescrivibile, inimmaginabile sofferenza degli animali, l'inferno animale nella società umana, il sudore, il sangue, la disperazione degli animali... Questo edificio, la cui cantina è un mattatoio e il cui tetto è una cattedrale, dalle finestre dei piani superiori assicura effettivamente una bella vista sul cielo stellato.







Protestare contro la vivisezione.




http://adelantepetroleros.com/



Ciao



La rivoluzione del filo di paglia




Difficile stare dietro a tutto

http://andreaoleandri.wordpress.com/2013/07/06/anticapitalismo-e-antispecismo/

Vedi sotto

http://neuroneproteso.wordpress.com/2012/03/10/lavorando-in-incognito-in-un-macello-un-intervista-con-timothy-pachirat/

Timothy Pachirat

http://yalepress.yale.edu/book.asp?isbn=9780300152678

martedì 10 settembre 2013

Francesco Burdin



Il problema più importante, quello della morte, è trattato sempre e solo da incompetenti. Non conosciamo il parere di nessun esperto.

Vivono nel peggiore dei modi per cercare di morire meglio che si può.

L’uomo ha conosciuto per cinquecentomila anni la fame, il freddo, la violenza.
Questa è la prima generazione umana che non conosce alimenti genuini e il mare pulito.


venerdì 6 settembre 2013

Modi di dire



I soldi vanno via che è un dispiacere.



Sto organizzando un corso propedeutico.


Si chiamerà: vincere la solitudine.
Se partecipate, non lo faccio.






Fatevi sotto!



Contro il logorio della vita moderna mi ci vuole un fisico prestante.





La lingua

se dotta è abbandonata

Uno dei link dell'altra pagina (Parla come mangi)



http://www.tripadvisorsuccess.com/?lang=it




La suocera


è un tipo sui generis.



Ivano Ferrari



Oggi la morte è materna
vitellini impestati dall’afta
le corrono incontro affettuosi.

Su un oceano colorato malamente
galleggiava una piccola isola
le onde spargevano le origini
i coralli cicalavano al tramonto
e i pesci si rigeneravano alla fonte.
Era una goccia di sperma
cadutami nella vasca del sangue
in una mattina
di forte macellazione.

venerdì 30 agosto 2013

Intrattenimento. La normalità: fruizione della musica


Quando ci sono ospiti in casa, al posto dei soliti cd di Chet Baker, Bartok, etc...bisognerebbe mettere su, in sottofondo, una bella compilation di grida di animali mentre vengono uccisi.


(questo video, ad esempio, non va bene perchè troppo corto e monotematico)

Urla di morte: l'uccisione del maiale







Credo

Comunque dio incarna l'idea di mostro sacro.

giovedì 29 agosto 2013

Ciò

Se uno ha in po' di testa
non  si sacrifica per gli animali.
Semplicemente non li sacrifica.

lunedì 26 agosto 2013

giovedì 22 agosto 2013

Lo stesso sogno di Vojka Smiljanic Dikic



Alle due estremità del mondo
lo stesso sogno
il tuo e il mio
e appartiene a qualcun altro
oppure ci troviamo
davanti al portone chiuso
le cui chiavi sono andate perse.

mercoledì 21 agosto 2013

Michele Vignodelli



La civiltà contro l'uomo




Cibi avvelenati in una società terminale di Roberto Marocchesi



Nota dell' autore – il seguente articolo è fondato su una raccolta dati di natura medica, nutrizionale, epidemiologica e sociale svolta negli USA da fonti indipendenti. Se è vero che i fenomeni sociali moderni nascono in quel Paese per venire poi esportati nel mondo Occidentale, possiamo prevedere gli stessi fenomeni da noi entro pochi anni, o anche meno. I segni ci sono già tutti. 



Ci sono più di cinquemila specie di mammiferi sul pianeta Terra, ma solo una di loro è pazza. Non vi è che una specie di mammiferi che volutamente avveleni (e pure i suoi figli), iniettando tossine, sostanze chimiche neurolesive nella maggior parte dei membri della specie.   Detta specie è, naturalmente, l'Homo Sapiens.
Se ci si guarda intorno per il pianeta, si vedono decine di migliaia di specie di mammiferi, uccelli, rettili e insetti. Cinque cose che tutti questi hanno in comune è:

1) Nessuno di loro mangia alimenti trasformati. Mangiano, non trasformati, alimenti crudi dalla natura.
2) Nessuno di loro prende farmaci.
3) Nessuno di loro inietta la  prole con vaccini tossici tenuti insieme con prodotti chimici nascosti.
4) Nessuno di loro pratica l'agricoltura meccanizzata chimica e la monocoltura.
5) Nessuno di loro vive in deliranti mondi artificiali di TV o Internet.

Eppure l'uomo, la specie più folle del pianeta, abitualmente s'impegna in tutte e cinque di queste cose, avvelenando il corpo, la mente e i propri figli con metalli pesanti, pesticidi, mercurio, conservanti, farmaci che alterano la mente, solventi chimici, OGM e deliri di programmazione mentale.
E quindi non è davvero una sorpresa vedere dove questo ci porta. Oggi la nostra società è dominata da immagini di pervertiti affamati di potere, bugiardi patologici al potere,  artisti squilibrati balbettanti idiozie inneggianti a Satana come Lady Gaga , giornalisti   semi-comatosi che leggono il telegiornale della sera o il nuovo canale TV che ospita gente che va  predicando l'infanticidio chiamandolo "aborto post-natale".

Qual è la causa principale di tutta questa follia? Ė VELENO. Fisico, chimico, biologico.
Gli esseri umani si stanno avvelenando a morte.
Considerate queste verità scioccanti della società moderna:

• Il nostro cibo è volutamente riempito di veleni chimici per farlo sembrare più vivace (nitrito di sodio), o più sapido (MSG-glutammato), o per durare più a lungo sugli scaffali (conservanti vari).

• I nostri farmaci sono riempiti con molecole di fluoro per renderli altamente reattivi per le cellule cerebrali (SSRI).

• I nostri vaccini son formulati con tracce di mercurio e adiuvanti metilici che danneggiano il cervello a provocare una risposta "infiammatoria" nel sistema immunitario che avviene anche per causare autismo, convulsioni e danni cerebrali.

• I nostri prati sono irrorati con veleni sintetici che causano il morbo di Alzheimer e la depressione.

• L' acqua potabile è utilizzata come discarica di rifiuti tossici da smaltire: fluoro e composti chimici che altrimenti avrebbero dovuto essere trattati come rifiuti tossici.

• Alimenti destinati al consumo umano sono intenzionalmente privati della maggior parte dei minerali, vitamine e sostanze nutrienti per promuovere la malattia massima, mentre alimenti destinati al consumo animale son fortificati con minerali, vitamine e sostanze nutrienti per promuovere l'ingrasso ottimale. (Se non ti rendi conto che il tuo cibo è spogliato della nutrizione, chiediti perché  zucchero e pane sono entrambi bianchi quando le piante da cui provengono sono verde e marrone ...)

• I media insegnano al pubblico che la nutrizione è inutile, ma che la prescrizione di farmaci sono "nutrienti essenziali" necessari per una vita sana.

• Vi è il piombo nei cosmetici, cadmio nel riso, arsenico nelle alghe, mercurio nei vaccini e alluminio in quasi tutto. La razza umana si sta pesantemente avvelenando con metalli pesanti.

Queste tossine causano danni al cervello.
L'effetto cumulativo di metalli dà intossicazione, avvelenamento da fluoro, avvelenamento da pesticidi, avvelenamento da vaccini e intossicazione alimentare nel loro insieme sono un danno cerebrale biochimico irreversibile.
Viviamo in una società in cui il 90% o più della popolazione ha letteralmente il cervello irreparabilmente danneggiato. Questo è il motivo per cui l'irrazionalità è andata aumentando ovunque si guardi. Ė per questo che la gente continua a comprare gli stessi veleni che li hanno già avvelenati mentre ingoia farmaci per mascherare i sintomi di avvelenamento, avvelenando così se stessi ancora di più con le medicine.
Ė per questo che il   trattamento per il cancro è un cocktail chimico ("chemioterapia") che provoca, come effetto secondario superiore, più cancro. Ed è per questo che un sottoinsieme in rapida espansione della popolazione è ormai del tutto incapace di leggere, di analizzare le parole, di parlare in frasi coerenti o persino di impegnarsi in qualcosa di simile ad un discorso razionale.
Le conseguenze di questa epidemia di danni al cervello sono sconcertanti. Per cominciare, l'intero sistema della giustizia e della democrazia su cui si fonda la nostra repubblica si suppone riguardi persone sane di mente. Il concetto sacro di una "giuria di vostri coetanei" dipende dai vostri concittadini come sani di mente. L'idea del voto agli uffici pubblici richiede anche elettori sani al fine di raggiungere  risultati sani, e il sistema di "libero mercato" del capitalismo e della scelta del consumatore  presuppone che i consumatori sappiano prendere decisioni razionali per guidare quel mercato.
Ma non lo fanno. I consumatori hanno il cervello danneggiato, han subìto il lavaggio del cervello, son istupiditi  e manipolati. Gli elettori sono illusi e intenzionalmente confusi. Le giurie sono manipolate e male informate. In ogni settore della società, dove un gruppo di persone sane di mente avrebbe dovuto ripristinare l'equilibrio e la ragione, ora abbiamo i pazzi alla guida della società.
Mai prima nella storia del mondo  il carico tossico sull'uomo è stato così grande (e tragico). Mai prima d'ora l'abisso tra il sano e il folle fu così ampio (e quindi pericoloso). Viviamo in un'epoca in cui la razionalità è estranea alle masse. Come esempio molto semplice, non importa nulla agli elettori americani che Obama ha violato ogni singola promessa elettorale, compresa l'etichettatura degli OGM, la chiusura di Guantanamo, la riduzione del deficit del bilancio federale, migliorare la trasparenza del governo, offrire a prezzi accessibili l'assistenza sanitaria sociale e la protezione della Costituzione.
Ha gravemente violato ognuna di queste promesse, ma i suoi sostenitori in qualche modo continuano a credere in lui. Tale convinzione è del tutto irrazionale, incomprensibile.
Ma non è più pazzo di coloro che ciecamente appoggiarono l'amministrazione di Bush, o di Clinton, o di qualsiasi altro.  Sostenitori ciechi hanno in comune il fatto d'avere il sistema cerebrale danneggiato e quindi non in grado di pensare razionalmente.
La situazione è diventata così perversa che chi presenta almeno una traccia di razionalità è immediatamente e pubblicamente disprezzato. Ad esempio, quelli che vedono il crollo economico imminente  sono ampiamente ridicolizzati come incompetenti di economia e  finanza. Coloro che vedono la rapida costruzione dello Stato di Polizia  sono teorici della cospirazione. Coloro che espongono i pericoli degli OGM o la criminalità del settore farmaceutico (come me) sono  "anti-scienza" perché non voglion essere ingannati dalle ciarlatanerie della scienza-dogma del settore biotecnologico prostituita a fini di lucro.
Solo le persone con danni cerebrali sono ormai considerate "normali”; quando l'incidenza di danni al cervello attraverso la società è così diffusa che chi presenta un comportamento intelligente viene evitato come un emarginato, la società è già nella sua fase finale del collasso. 

Adulti che gestivano la società nel 1950 sono stati nutriti con cibi reali nel 1920 e '30. Quei cibi consistevano, in larga parte, di alimenti freschi del giardino o coltivati localmente. OGM non esisteva. Vaccini tossici erano appena agli inizi. Gli additivi chimici sono stati raramente consumati e prodotti farmaceutici sono stati considerati farmaci da utilizzare esclusivamente su persone malate, e non sull'intera popolazione.

Come risultato, la maggior parte delle persone che vivevano nel 1950 ha cercato di essere sana e intelligente. Molti erano geni di fatto per gli standard odierni. La matematica della scuola elementare nel 1950 seguiva programmi che, oggi, sono nei corsi universitari: l'algebra e la geometria di base, per esempio. A dieci anni i bambini nel 1950 potevano leggere romanzi classici. I ragazzi di oggi riescon a malapena a leggere fumetti.
Ingegneri e scienziati del 1950 sono stati brillanti. Con niente di più che semplici regoli calcolatori, potevano eseguire matematica di alto livello che umilierebbe i professori universitari di oggi. Ma gli scienziati di oggi sono spesso solo executive aziendali vomitanti scienza fraudolenta sui farmaci brevettati o semi OGM.
Alla fine dei '40 e per tutti i '50, Big Food cominciò a sfornare alimenti impoveriti di nutrienti a un ritmo mai visto prima nella storia della civiltà umana. Così i ragazzi del 1960 hanno avuto alimenti impoveriti ma sapidi - le cose avevano il sapore ma mancava un vero nutrimento. Con il 1970, erano tutti a mangiare pane bianco, zucchero e altri non-cibi.
Con gli anni '80, gli americani erano ormai allevati con questi cibi-imitazione, che li rese sciatti e pigri, e nei '90 sono diventati deliranti, ed ecco il boom del.com, che divenne ben presto un'icona. Con l'inizio del 2000, l'America era completamente entrata in modalità "danni cerebrali" che è stata esacerbata con l'arrivo di George W. Bush, il primo presidente USA completamente cerebroleso, che aveva difficoltà nel completare frasi o  pensieri: ciò che apparentemente ha fatto di lui un uomo così popolare è il fatto che gli elettori condividevano la stessa disabilità cognitiva.
I bambini cresciuti nei primi anni del 1990 tra farmaci e cibi spazzatura sono ormai i giovani elettori della società. Sono sostenitori di Obama, e sono pesantemente danneggiati  dai metalli, i pesticidi, i vaccini, gli OGM e sostanze chimiche di sintesi. Questa generazione è del tutto incapace di imparare o di afferrare concetti  fondamentali di matematica, storia, scienze o anche la lingua. Funzionalmente analfabeti e cognitivamente annullati, sono i nuovi "lavoratori  zero-class" su cui si basa l'economia di Obama. Non hanno competenze, son demotivati e senza nessun valore per la società che non sia una semplice abilità di lavoro manuale, che sarà presto sostituita da robot umanoidi.
Eppure in America hanno ancora un voto. Questo è esattamente il motivo per campagne politiche che continueranno ad assecondare la loro ignoranza, sfidando ogni razionalità nella ricerca di sostegno popolare e delega dalle grandi masse del tutto obnubilate.
Han chiamato queste persone elettori "scarsamente informati". Ma è solo vero a metà. Essi non sono soltanto a bassa informazione: sono clinicamente cerebrolesi. Perché si può buttare tutte le informazioni che vuoi su di loro, ma non gli entra niente. I cervelli non possiedono più la neurologia per archiviare, elaborare e recuperare informazioni significative.
In effetti, essi non sono più funzionanti membri di una società civilizzata.
Siamo circondati da masse di cerebrolesi.
Queste persone sono ovunque intorno a te, sedute nel tuo consiglio comunale, prendendo il tuo ordine al ristorante, a girare carte in qualche ufficio, versando cemento per la vostra prossima casa, e persino intente a diagnosticare nella clinica locale. Essi sono la società che vedete intorno a voi, e sono la ragione per cui la società si sta sgretolando.
Sono vittime, naturalmente ... vittime del micidiale dogma "scientifico" di sostanze chimiche, OGM, farmaci da presa in giro e vaccini tossici. Il danno, tuttavia, è ormai così diffuso e così completo che la società non potrà mai recuperare. Da qui, è tutto in discesa, con le masse lobotomizzate la società tocca il fondo e ne conseguirà una moria di massa .

Un giorno, la razionalità e l'intelligenza saranno ancora una volta valutate come facoltà da ammirare e incoraggiare nella nostra gioventù. Quando quel giorno arriverà, sarete testimoni della rinascita di una civiltà che risorge dalle ceneri della nostra odierna società decerebrata. Gli storici definiranno l'Era 2000 - 2020 come la  più bizzarra nella storia umana, dove una neurologia difettata ha portato alla società difettata ... e in ultima analisi al collasso globale che ha causato la moria di massa.

La lezione in tutto questo? Quando il cibo non è più nutriente, ma un vettore di veleno, la società non può sopravvivere. Se si vuole risolvere il  male della società, è necessario correggere il cibo prima.





venerdì 16 agosto 2013

Testa di

E' inquantificabile la fatica che devi fare per riuscire a stare a galla mentre sei circondato da stronzi

martedì 13 agosto 2013

La tipa vicina oggi in spiaggia

Aveva i capelli a onde.
Anomale.

Pro

Sbagliando si impala.



Un, due, tre, stella!








Essere all'h







Problemi?!










Xn. Successioni

L'amore e' perenne.

sogg.

- Dorme la notte?
- Certo.
- E il sole risorge?
- Ok.

Tedio, incendio, dispendio, studio, addio, suicidio, femminicidio, omicidio...


Quasi tutte le parole che finiscono in dio mi danno fastidio.



Anelare faticosamente.

Il nostro amore è pieno di aspirazioni.

Crocifissione

Mi hanno invitato ad una cena.

Poi mi hanno lasciato andare.