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martedì 10 settembre 2013

Francesco Burdin



Il problema più importante, quello della morte, è trattato sempre e solo da incompetenti. Non conosciamo il parere di nessun esperto.

Vivono nel peggiore dei modi per cercare di morire meglio che si può.

L’uomo ha conosciuto per cinquecentomila anni la fame, il freddo, la violenza.
Questa è la prima generazione umana che non conosce alimenti genuini e il mare pulito.



Andando avanti negli anni non ho imparato a scrivere. Ho imparato a leggere.

Si consiglia di evitare l'ostentazione dell'onestà. E' un comportamento altamente offensivo nei riguardi della maggioranza.

La televisione ha concesso a una moltitudine di individui la grazia di reputarsi intelligenti, cosa che i libri non avevano ottenuto in trenta secoli di scrittura. Ha anche prodotto una massa di dementi, operazione che i libri non erano mai riusciti a compiere.

Morì con tanta bravura che sembrò non avesse fatto altro in vita sua.

Le statistiche indicano la percentuale di nati morti. Trascurano la percentuale di morti vivi.

Mi piace stare insieme agli animali. Accanto alle piante. Davanti al mare o alle montagne. Mi piace contemplare il vagabondaggio delle nuvole o la stabilità della notte stellata.
Non cerco la compagnia degli uomini. Ne ho già uno indosso, mi basta e mi avanza.


_Lei è un dipendente del comune?
_Sì, come le bestie feroci dello zoo.

Maiali costretti in stambugi senza luce. Galline chiuse notte e giorno nell'incubatrice. Oche inchiodate con le zampe al pavimento. Vitelli che passano dalla prigione al macello senza aver mai visto un prato. Gli ultimi animali, superstiti di una moltitudine che riempiva festosamente la terra, sono ridotti a un'eterna notte.

Davanti al mattatoio fanno la fila centinaia di cavalli e di asini spelacchiati e smunti. L'assassinio degli animali dopo una vita di duro lavoro − perché devono lavorare gli animali? − è un doppio assassinio. Sono martiri senza regno dei cieli.