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domenica 22 maggio 2016

Cornelius Castoriadis

[...]capitalismo sia la condizione necessaria e sufficiente della
democrazia, mentre si tratta di due “creazioni” sociali-sto-
riche distinte, che nell’età moderna si sono contaminate,
ma sono anche entrate in tensione, se non in conflitto65; la
comparsa di un tipo d’individuo sociale orientato alla mas-
simizzazione dei godimenti individuali66, in nome di uno
pseudo-individualismo” che in verità è un conformismo
generalizzato e in nome di un culto della performance, con
il quale il capitalismo ha surrettiziamente preso in prestito
ed asservito alla sua razionalità strumentale alcuni signifi-
cati immaginari del progetto di autonomia67; il presentarsi,
per il tramite della spettacolarizzazione mediatica o del
senso di onnipotenza e del «fantasma d’immortalità» in-
dotti dal progresso tecnologico, di forme nuove di ricopri-
mento del caos e di oblìo della nostra condizione di mortali,
per agevolarci la fuga dalla «prova della libertà» di creare e
dalla responsabilità del fare68; il venir meno di significati
immaginari centrali, a cominciare da una rappresentazione
di sé della società, offerta come polo ideale d’identificazione
agli individui69; l’accelerazione della corsa cieca e illimitata
allo sfruttamento delle risorse naturali, su scala planetaria,
rispetto alla quale Castoriadis ante litteram indica come via
d’uscita una strategia della decrescita [...]